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L’agopuntura veterinaria nei piccoli animali

L’ agopuntura è una delle discipline della Medicina Tradizionale Cinese (MTC).


L’ animale viene valutato in maniera olistica, considerandone sia l’aspetto mentale sia quello fisico; per questo motivo grande importanza è riservata ad una accurata anamnesi del soggetto.
Anche la diagnosi in MTC è ottenuta attraverso un lungo processo che non si basa su un singolo sintomo, ma valuta tutti i sintomi presentati dal paziente (fisici e psichici, presenti e passati), il comportamento, il lavoro svolto, l’ambiente in cui vive, l’alimentazione, al fine di trovare la causa primaria che li ha generati.

Lo stato di salute del soggetto si mantiene finchè è garantito un armonioso fluire dell’energia (Qi) all’interno del corpo lungo strutture chiamate “meridiani”; ogni volta che questo flusso viene interrotto, sia per cause esterne che interne, può insorgere uno squilibrio che, se non trattato, può portare allo sviluppo della patologia vera e propria.

L’ agopuntura permette proprio di intervenire a questo livello, prima della manifestazione della patologia, ripristinando un corretto fluire dell’energia attraverso l’inserzione di aghi in specifici punti (agopunti), la cui efficacia è stata dimostrata anche da recenti studi scientifici (attività antidolorifica attraverso la liberazione di endorfine, regolazione della risposta infiammatoria, effetto immunomodulatore, modulazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, aumento del flusso sanguigno locale, influenza sull’attività di diversi organi).

In ambito veterinario, perciò, l’agopuntura può essere utilizzata per trattare patologie:
• Osteomuscolari
• Neurologiche
• Gastroenteriche
• Respiratorie
• Genito-urinarie
• Dermatologiche
• Ormonali
• Immunomediate
• Tumorali (supporto del paziente e riduzione degli effetti collaterali del tumore e/o delle terapie)
• Comportamentali

Può essere impiegata da sola o in associazione a terapie convenzionali sia per ottenere un effetto sinergico sia per ridurre le dosi di farmaco impiegate. Non utilizzando nessun tipo di principio attivo ma stimolando la liberazione di mediatori endogeni, può rappresentare un grande aiuto in pazienti anziani con ridotta funzionalità epatica e/o renale in cui l’utilizzo di farmaci risulta rischioso.

Essendo una medicina centrata sul soggetto, il protocollo terapeutico sarà differente da paziente a paziente in termini di numero e frequenza delle sedute. Generalmente, tuttavia, condizioni acute richiedono un minor numero di sedute rispetto a patologie croniche.

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